Il delicato periodo che abbiamo vissuto ci ha messo difronte alla necessità di lavorare in modo più agile e tecnologico. Riuscire a gestire la forza lavoro da remoto, soprattutto per organizzazioni ampie e stratificate, è risultato il metodo più sicuro per mantenere alto lo standard lavorativo e qualitativo. Purtroppo, come abbiamo già visto, la digitalizzazzione delle aziende del nostro paese è molto difforme e presenta svariati gap e lacune. L’adozione di strumenti gestionali che permettano processi di Facility Management e quindi di dematerializzare tutti i flussi, per molte aziende italiane è purtroppo un miraggio.
Le stime degli istituti indicano che per riprendere la perdita del PIL dovuta al lockdown, basterebbe rendere digitalmente mature le piccole e medie imprese italiane. Portando l’indice di digitalizzazione delle nostre aziende al pari di quelle tedesche il Pil tricolore crescerebbe del 7%: così rileva l’Osservatorio dedicato del Politecnico di Milano.
Proprio nei mesi di lockdown, infatti, il 55% delle Aziende (oltre 2 milioni), ha registrato una contrazione maggiore del dovuto, e facilmente evitabile, in termini di ordini, fatturato e consumi, soprattutto a causa della scarsa preparazione ad una gestione digitale e agile.
Non esiste dunque momento migliore per valutare seriamente la digitalizzazione delle attività, che si tratti di Grandi Aziende o Piccole e Medie Imprese. Il Recente Decreto Rilancio gioca un ruolo molto importante in quest’ottica. Parliamo del D.L. 19 maggio 2020, n. 34 (cd. “Decreto Rilancio”)che ha introdotto dei nuovi crediti d’imposta per le imprese ed ha modificato alcune agevolazioni esistenti. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta e come possano essere utili per la tua Attività.
• Credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili ad uso non abitativo e affitto d’azienda (art. 28);
• Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro (art. 120);
• Cessione dei crediti d’imposta riconosciuti per l’emergenza da Covid-19 (art. 122);
• Riscrittura con estensione del credito d’imposta sanificazione (art. 125);
• Modifica del credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari (art. 186);
• Agevolazioni per l’editoria: credito d’imposta per l’acquisto della carta dei giornali (art. 188);
• Agevolazioni per l’editoria: credito d’imposta per i servizi digitali (art. 190);
• Credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo nelle aree del Mezzogiorno (art. 244).
L’Art 120 è il punto focale che permette agli imprenditori, nonché alle associazioni, alle fondazioni e agli altri enti privati, compresi gli enti del terzo settore, di usufruire del credito d’imposta del 60%. Il tetto massimo è fissato a 80.000 € con riferimento alle spese sostenute nel 2020. Gli interventi interessati dall’Articolo sono riferiti all’adeguamento degli ambienti di lavoro alle prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del virus Covid-19.
Inoltre, rientrano nell’ambito agevolativo, anche gli investimenti in attività innovative, compresi quelli necessari ad investimenti a carattere innovativo, quali lo sviluppo o l’acquisto di strumenti e tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa
Rientrano dunque a pieno titolo in questa categoria tutti i software necessari a sviluppare processi di digitalizzazione e Facility Management, con l’obiettivo di agevolare i lavoratori e ridurre perdite significanti di tempo e produttività.
I beneficiari dei crediti d’imposta, introdotti durante l’emergenza da Covid-19, possono utilizzare tali misure fiscali mediante una delle due seguenti differenti modalità alternative:
• utilizzo diretto;
• cessione, anche parziale, ad altri soggetti, compresi istituti di credito ed altri intermediari finanziari.
Sarà dunque possibile anche optare per la cessione del credito d’imposta fino al 31 dicembre 2021.
Tra coloro che possono usufruire della cessione del credito, rientrano proprio i soggetti che decideranno di adeguare gli ambienti di lavoro con investimenti a carattere innovativo quali software e strumentazioni.
Ottime notizie anche per il Sud Italia. Il Decreto prevede, infatti, la maggiorazione della misura del credito d’imposta ricerca e sviluppo per le Aziende e le piccole e medie imprese produttive ubicate nelle Regioni del Mezzogiorno per gli investimenti in ricerca e sviluppo, inclusi i progetti R&S in materia di Covid-19.
La maggiorazione del credito d’imposta è effettuata secondo le seguenti percentuali: